Amadental si occupa di prevenire e trattare tutte le problematiche funzionali ed estetiche del cavo orale con particolare attenzione alla cura di pazienti con problemi di ansia e fobia delle terapie. Le più recenti statistiche svolte in vari studi odontoiatrici italiani e stranieri hanno riportato che circa il 40% dei pazienti prima di affrontare una visita dal dentista soffre di uno stato di leggera apprensione, mentre il 30% degli intervistati testimonia un’ansia forte o molto forte, al limite della fobia patologica. Circa il 10% della popolazione soffre infatti di vera e propria odontofobia. Questa paura a volte non ha cause chiare e giustificate, ma spesso può essere dovuta a racconti poco rassicuranti di altri soggetti in grado di influenzare i pazienti più sensibili, oppure a dirette esperienze negative e traumatizzanti vissute dal paziente stesso in passato. Il grado di apprensione, così come i fattori scatenanti della paura, sono davvero molto vari e difficilmente mappabili, ma conducono tutti a manifestazioni simili: sudorazione, tachicardia, rigidità muscolare, respirazione
accelerata, capogiri, nausea o, al limite, vere e proprie crisi di panico.
Per ridurre gradualmente il disagio e i problemi che affliggono i pazienti dentofobici in vista di un trattamento, prima di tutto gli operatori Amadental si dedicano a colloqui conoscitivi mirati per rafforzare la fiducia del paziente nello staff medico dello Studio. Oltre a ciò proponiamo soluzioni specifiche e di comprovata efficacia, come il trattamento con protossido di azoto (sedazione cosciente), e – solo in alcuni casi particolari – l’anestesia totale. Il trattamento odontoiatrico di pazienti ansiosi può avere successo solo se il paziente è in grado di affidarsi completamente al dentista, dal quale si aspetta di ricevere non solo un operatoineccepibile, ma anche informazioni chiare e documentate circa il trattamento previsto, nonché attenzione, pazienza e comprensione per le proprie paure. Il colloquio conoscitivo preliminare quindi è molto importante perché il paziente può esporre al dottore il proprio caso ed esternare i propri timori.
La sedazione cosciente
Il protossido d’azoto, chiamato anche gas esilarante, è usato in medicina da oltre 150 anni ed è il gas anestetico più antico e meglio studiato. Non a caso è stato un dentista – l’americano Horace Wells – a scoprire nel 1844 l’effetto anestetico di questo gas incolore dall’odore leggermente dolciastro. Durante la somministrazione il flusso di gas e la concentrazione del protossido di azoto sono regolabili in continuo (il protossido viene sempre miscelato con ossigeno, e mai puro). Ciò è importante perché la sensibilità al protossido d’azoto può variare fortemente da un individuo all’altro. Attraverso i polmoni il gas raggiunge la circolazione sanguigna e produce tre tipi di effetto:
- ansiolitico, ovvero attenua la paura;
- analgesico, ovvero diminuisce la sensibilità al dolore;
- antiemetico, ovvero previene il vomito.
Il protossido di azoto si usa con successo in odontoiatria da oltre un secolo. In passato, quando non si disponeva di un’anestesia locale efficace, risultava particolarmente importante la capacità di questo gas di alleviare il dolore, mentre attualmente è l’effetto ansiolitico a essere il più significativo. Negli USA, dove oltre il 50% dei dentisti impiega protossido di azoto,così
come in molti altri paesi anglofoni e nel Nord Europa, la sedazione con protossido d’azoto fa parte del repertorio standard di tantissimi dentisti. Inoltre il protossido di azoto non viene impiegato solo per i pazienti più ansiosi, o affetti da odontofobia, ma grazie ai suoi piacevoli effetti è apprezzato anche da pazienti che non si considerano paurosi in senso stretto. Anche in odontoiatria pediatrica la sedazione con protossido di azoto rappresenta un valido aiuto nel trattamento di bambini collaborativi ma impauriti.
Dato che non viene assorbito nel metabolismo, in brevissimo tempo il protossido d’azoto viene completamente espirato ed eliminato dall’organismo, senza provocare i postumi di altri sedativi, che restano in circolo e continuano ad agire per ore. Al contrario di tutti gli altri metodi di sedazione il paziente può perciò lasciare lo studio dentistico senza accompagnatore. A differenza dell’anestesia generale o della sedazione farmacologica, grazie al protossido di azoto il paziente attraversa il trattamento in completa distensione pur rimanendo pienamente cosciente. Questo produce in lui una sensazione di ritrovata fiducia e serenità, che in molti casi gli permette di ritornare a curarsi presso lo studio dentistico con meno ansie di prima.
L’anestesia generale
Il ricorso all’anestesia generale è molto raro. Viene deciso solo per i casi più estremi e resistenti, perché attraverso il colloquio, l’ascolto, il dialogo, e poi la sedazione cosciente o quella farmacologica leggera, crediamo di poter curare con successo l’assoluta maggioranza di pazienti con problemi di paura e fobia. Non solo perché il dialogo e la prevenzione vengono prima di
ogni cura, ma soprattutto perché l’anestesia totale comporta sicuramente più rischi da valutare con le dovute cautele, e anche perché ci sono macro interventi odontoiatrici (bonifiche, estrazioni o devitalizzazioni di numerosi denti) che non è tecnicamente né clinicamente consigliabile effettuare tutti insieme in un’unica seduta.